243 research outputs found

    Editoriale

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    Elena Porciani, <i>Nostra sorella Antigone. Disambientazioni di genere nel Novecento e oltre</i>

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    Il famoso libro di George Steiner, Le Antigoni, apparso in prima edizione nell’ormai lontano 1984, costituisce senza dubbio una pietra miliare nella storia della fortuna di un tema mitologico e letterario dal Settecento sino al momento in cui fu scritto. La straordinaria erudizione ed alcune proposte interpretative rendono il libro di Steiner un classico: ma questo non può più costituire né una base documentaria e nemmeno esegetica per interrogarsi sui significati che la contemporaneità, nell’arte come nel pensiero, attribuisce sia al mito di Antigone, sia più specificamente alla tragedia di Sofocle

    Editoriale

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    The power of any language (not just of literary language) is to reactivate emotions.La forza di ogni linguaggio (non solo del linguaggio letterario) è riattivare emozioni

    Le emozioni dei robot, l’arte, la letteratura. Qualche considerazione

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    I sistemi di intelligenza artificiale possono esprimere emozioni e in che modo? Quali emozioni suscitano o possono suscitare negli esseri umani? Gli usi dell' intelligenza artificiale ci inducono a cambiare i nostri concetti di 'arte', 'creatività', 'letteratura', 'autore'? Queste domande preludono a un fascicolo composito, in cui si attraversa la storia delle emozioni e si sconfina dalla letteratura antica a quella contemporanea, dalla psicanalisi alla medicina.&nbsp; Le considerazioni di questo saggio prendono le mosse dal recente romanzo di Kazuo&nbsp; Ishiguro, Clara e il sole&nbsp; (2021) e dal diario dello scrittore tedesco Daniel Kehlmann, Mein Algorithmus und ich&nbsp;(2021)

    L'Iliade poema della perdita

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    What is a loss? What emotions is it related to? Why is loss aesthetically represented? Examples from contemporary theatre, art and literature are given below (Rimini Protokoll, Pauline Baudry and Renate Lorenz, Francesca Del Moro) to trace back from these to the theme of loss in the Iliad and its significance in the narrative construction of the poem.Cosa è una perdita? A quali emozioni è correlata? Perché si rappresenta esteticamente la perdita? L'idea di un fascicolo sulle emozioni che accompagnano una perdita è nata da prodotti contemporanei nel teatro, nell’arte e nella letteratura (una performance di Helgard Haug,&nbsp; autrice e regista dei Rimini Protokoll, un'installazione a Madrid di Pauline Baudry e Renate Lorenz, una silloge poetica di Francesca Del Moro). Ma la letteratura occidentale si confronta con la perdita sin dall'Iliade, e sia con la perdita e la scomparsa collettiva, delle generazioni umane, che nascono e muoiono come le le foglie, sia con le perdite individuali, esteriori e interiori. Questo editoriale, partendo dalla celebre similitudine delle foglie che dà il titolo al fascicolo, si interroga sul significato della perdita nella costruzione narrativa dell'Iliade &nbsp;e su come il senso di perdita permei le&nbsp; atmosfere emotive del poema. Tutta l'Iliade può essere interpretata come un tentativo di porre argine alla maggiore e più irreparabile delle perdite, quella della memoria. In questo tentativo, l'arte contemporanea e la poesia omerica si incrociano.&nbsp; &nbsp

    I segni di Bellerofonte

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    In Homer, in the only passage where writing is mentioned, the signs that Preto engraveson a tablet are called θυμοφθόρα (Iliad 6, 169). The purpose of this article is to show whatHomer means with this metaphor and which emotions accompany the act of writing and readingin this first testimony of writing in Greek literature. The article concludes with a comparison withthe emotional power of words in the novel Greek lesson (2011) by the Korean writer Han Kang.Nel solo passo in cui in Omero si parla di scrittura, i segni che Preto incide sulla tavoletta che Bellerofonte deve portare in Licia sono detti θυμοφθόρα (Iliade 6, 169). In quest'articolo si esamina il valore emotivo di quest'aggettivo metaforico collegato all'atto dello scrivere, e ci si interroga sulle emozioni correlate alla parola in Omero e alla maniera in cui vengono descritte metaforicamente, anche in espressioni formulari che cristallizzano l'esperienza corporea alla base delle metafore. Il saggio si conclude con un parallelo con le potenzialità emotive della parola, detta e scritta, nel romanzo&nbsp;L'ora di greco (2011) della scrittrice coreana Han Kang, recentemente tradotto in italiano.&nbsp

    «Gemeinsamschwesterliches! O Ismenes Haupt!». Note sull’esordio dell’«Antigone» di Hölderlin

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    In his translation of Antigone Hölderlin certainly used the ancient scholia, which he read at the margins of the edition he had available (the so called Brubachiana, Frankfurt 1544), or in another source (perhaps the commentary on the Theban plays of Sophocles by Joachim Camerarius, 1534). This paper analyzes the beginning of Hölderlin’s translation (vv. 1-11) in a close reading focused on its relationship with the Greek text and its tradition; special attention will be paid to the poetic significance of Hölderlin’s lexical choices. The aim is to demonstrate the inner poetic coherence of Hölderlin’s translation and, as a consequence, to hint at the consistency of his interpretation of Sophocles’ Antigone

    Lo stolto e l’intelligenza artificiale: Note a margine alla riedizione di un libro di Diego Lanza

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    What is intelligence and what is stupidity? Why do we laugh at those who are stupid and why do we make fun of wise people? These are the fundamental questions in Diego Lanza’s book, Lo stolto. Di Socrate, Eulenspiegel, Pinocchio e altri trasgressori del senso comune, which appeared in 1997 and has just been republished by Petite Plaisance. The purpose of this article is to re-read the questions raised by Lanza’s book in the light of the current concepts of ‘intelligence’ and ‘artificial intelligence’

    Editoriale

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    Introduction to the IssueIntroduzione al&nbsp; fascicol

    Per una teoria della perdita

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    Contemporary society knows a new concept of loss, different from past eras. In the framework of capitalism, loss has become taboo, it is no longer accepted and no one wants to be infected by the ‘losers’. On the other hand, nothing is really completely lost, but remains in the net, even when we think we have erased it, or remains as waste, waiting to be recycled. Loss thus becomes the last utopia of a culture without gods, to whom, in the past, was entrusted the responsibility of giving order and meaning to loss, separation, death.La società contemporanea conosce un nuovo concetto di perdita, diverso dalle epoche passate. Nella cornice del capitalismo, la perdità è diventata tabù, non si accetta più e non si vuole essere contagiati dai ‘perdenti’. D’altro canto, nulla davvero va completamente perso, ma resta nelle rete, anche quando crediamo di averlo cancellato, oppure come rifiuto, in attesa di essere riciclato. La perdita diventa così l’ultima utopia di una cultura senza dei, a cui in passato era demandata la responsabilità di dare ordine e senso alle perdite, alle separazioni, alla morte. &nbsp
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